Finti malati: un investigatore per licenziarli - Carpinvest
19787
post-template-default,single,single-post,postid-19787,single-format-standard,bridge-core-3.0.1,mega-menu-top-navigation,qode-page-transition-enabled,ajax_fade,page_not_loaded,,qode_grid_1300,footer_responsive_adv,qode-child-theme-ver-1.0.0,qode-theme-ver-28.7,qode-theme-bridge,qode_header_in_grid,qode-wpml-enabled,wpb-js-composer js-comp-ver-7.0,vc_responsive

Finti malati: un investigatore per licenziarli

Finti malati: un investigatore per licenziarli

Licenziamento per giusta causa: finti malati, in guardia!

Se hai inviato al tuo datore di lavoro un certificato medico per malattia stai in guardia. Non solo potresti essere soggetto a visite fiscali, ma potresti essere seguito da un investigatore privato inviato dal tuo datore di lavoro.

Una sentenza della Corte di Cassazione (la numero 17113) legittima la decisione del datore di lavoro di rivolgersi ad uno studio investigativo per controllare i movimenti di un proprio dipendente in malattia. Nel caso in esame, il lavoratore aveva inviato all’azienda per la quale lavorava un certificato medico che attestava una lombosciatalgia.

Ebbene, l’investigatore privato chiamato a seguire il lavoratore ha verificato che l’uomo si muoveva agilmente, facendo una serie di movimenti che non erano compatibili con il problema evidenziato nel certificato medico. Sulla base dei risultati dell’osservazione dell’agente investigativo, il datore di lavoro ha licenziato il suo dipendente per giusta causa.

Il ricorso alla Cassazione ha dato ragione al datore di lavoro: è legittimo ricorrere a un investigatore per controllare se il dipendente è realmente malato o se sta simulando una malattia per assentarsi dal luogo di lavoro.

Il datore di lavoro può insomma contestare il certificato medico, presentando degli elementi di fatto che dimostrano l’assenza di una malattia tale da impedire al dipendente lo svolgimento del proprio lavoro.

Secondo la sentenza della Corte di Cassazione questi elementi di fatto, anche raccolti tramite l’azione di un investigatore privato, fanno perdere legittimità al certificato medico e spianano la strada al licenziamento per giusta causa.

La pronuncia della Cassazione autorizza perciò i datori di lavoro a ricorrere a terzi per tenere sotto controllo i propri dipendenti anche al di fuori dell’orario di lavoro in presenza di dubbi o sospetti sul comportamento diligente del lavoratore e procedere al licenziamento per giusta causa.